martedì 29 novembre 2011


C’era una volta un pino....si ergeva alto e fiero di fronte alle finestre della mia abitazione...
Quanti momenti abbiamo trascorso assieme sin dalla mia infanzia....Dai vetri osservavo le sue fronde scuotersi al vento ed offrire riparo agli uccelli...Con i primi freddi ho avuto modo di veder scendere la neve e rendere le sue chiome innevate come un anziano saggio porta fiero la sua barba ormai bianca...Che emozioni ho avuto nel vederlo ogni mattina al risveglio darmi il suo saluto,quasi non sentivo di essere in città con il suo apparire tra il cemento grigio dei palazzi circostanti.
D’estate poi quante feste si sono svolte al riparo dalla calura nella casa che lo ospitava....sino a tardi è stato partecipe della gioia circostante degli intervenuti.
A volte mi sono chiesto quante persone aveva consolato con la sua fierezza e con le sue fronde verdi tra i tanti occhi celati dietro le persiane ed i vetri circostanti...chissà quanta solitudine affievolita nel divagare dei pensieri...chissà quanto dolore è stato dissipato....
Ed è così che io sono cresciuto...alla presenza di questo splendido albero che a nessuno ha chiesto qualcosa in cambio...
Ma purtroppo, un bel giorno, un rumore assordante mi ha svelato quello che non avrei mai osato pensare.....Una lama affilata ne stava recidendo i primi rami....Ho provato un dolore sottile....difficile da tramutare in parole...Ho pensato ad una potatura a tarda stagione ma sapevo dentro di me che il cuore non mentiva.....Di lì a poco ecco che la squadra degli uomini si accingeva a tagliarne il tronco...a quel punto ho avuto la certezza di ciò che avevo presunto...Lo stavano eliminando senza pensarci troppo come si fà con le cose di cui non ci si cura più ed il pensiero è tornato alla memoria degli anni trascorsi con i bambini che giocavano sulle sue radici....I proprietari erano assenti o perlomeno nascosti alla vista della gente...chissà cosa hanno pensato della dipartita di questo loro amico che gli è stato sempre a fianco...Forse qualcuno si era lamentato della sua imponenza o forse la decisione poteva avere come motivo valido la sicurezza circostante, fatto stà che nessun motivo avrebbe potuto giustificare un’esecuzione del genere....
Mi è sembrato di percepire nel sottile urla strazianti ed ho pianto volendomene non fare una ragione....
Ho pensato a qualche azione da intraprendere ed ho pensato a Julia Hill detta Butterfly,farfalla, che per lungo tempo ha vissuto sulla cima di una sequoia gigante negli States per impedirne il taglio, rischiando anche di morire....Solo ora la sacralità del suo atto prende forma estrema e ne onoro la presenza su questa terra....Che Dio la benedica sempre per ciò che è riuscita a fare...Io non ne sono stato capace.....Che vigliacco che sono stato rimanendo a contemplare tutto questo....Ero come irrigidito ed inerme nell’azione.......ad oggi me ne vergogno un pò....Forse avrei potuto fare qualcosa o forse no....Non lo so.....
Sono uscito sul balcone e come me tanta altra gente era affacciata ed uno strano silenzio ridondava intorno al rumore della motosega sembrava quasi di assistere alla morte prematura di una persona cara......Un dolore profondo vedeva portar via pezzi di tronco su un camion vicino e la mia vista sembrava non volersi distogliere da quello scempio per averne quanta più memoria dell’umana triste attitudine.....l’erba che sconfina dalle aiuole, d’altro canto, deve essere rimessa al suo posto con il tagliaerba.....
Triste ed effimera è la vita per colui che non consente il naturale fluire delle cose pensando di rimettere tutto a posto in questo modo.....non si può deviare il percorso di un fiume......
Sono rimasto lì sino alla fine quando l’ultimo pezzo di tronco è stato preso sù nel camion che andandosene è scomparso all’orizzonte con le sue spoglie....Non avevo più fame...Non avevo più nulla....Il tempo sembrava non trascorrere più.....Sapevo che da questo momento in poi non sarei stato più quello di prima....Tutto avrebbe assunto un aspetto diverso...sicuramente ero consapevole di essere più povero e forse anche tutti gli altri che avevano assistito lo erano....
L’ultimo pensiero, quasi un regalo sottile del mio fratello albero è stato quello che di più sino ad oggi mi conforta...donarsi senza nulla in cambio....Questo credo sia stato il messaggio più profondo che mi ha voluto lasciare come vera testimonianza....
In fin dei conti, anche quelle sue spoglie, sino al sacrificio ultimo, sarebbero servite nei camini per riscaldare alcune persone nelle loro case e magari le ceneri per concimare le piante di altri giardini.....è così che và il grande cerchio della vita.....
Credo che ad oggi in un’altra pianta di quei giardini ci sia un pò del mio amico albero che tanto ha fatto per me....Non importa che io non lo veda più.....Forse lui è ancora lì testimoniando a chi sà vedere oltre che la chiave dell’immortalità è in tutto questo....
Questo scritto è in sua memoria e prende forma da un atto di grande ringraziamento....

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